Gessate

 

 

La Buona Volontà

Gli amici del coro

Hanno cantato con noi

Dicono di noi

La parola ai coristi

Canta con noi

Scrivici


Rosangela Pozzi


Il mio ingresso nel coro risale al lontano 1988, anno in cui ho conosciuto la “mitica” Enrichetta (praticamente corista da sempre), in occasione della Prima S. Comunione dei rispettivi figli.

Con le sue indubbie capacità oratorie, dopo aver appurato che cantare mi sarebbe piaciuto, mi ha convinto a partecipare ad alcune prove.

A dire il vero sono andata senza troppa convinzione ma poi mi sono integrata nel gruppo, ho conosciuto parecchie persone nuove e legato con molte di loro; alla fine il canto è diventato una piacevole “dipendenza” che continua da ben 17 anni!

In tutti questi anni di onorato servizio, ho notato un andirivieni di coristi e, riflettendo, ho dedotto che chi ha veramente la passione per il canto continua a far parte del gruppo nonostante a volte non manchino momenti di tensione per problematiche varie (l’importante è parlarne e chiarire eventuali divergenze), momenti che sono inevitabili in tutte la famiglie che si rispettino e il coro è sicuramente una grande famiglia.

Certo non sempre è facile mantenere i vari impegni ai quali si viene chiamati quando si lavora, si ha famiglia e la stanchezza è sempre in agguato, però le emozioni provate in parecchi concerti (ovviamente “La Passione di Cristo” davanti a Papa Giovanni Paolo II in primis) ti ripagano dei sacrifici fatti.

Ora che non lavoro più, causa problemi di salute, il canto mi aiuta sicuramente più di prima contribuendo a farmi uscire dal mio guscio e a dimenticare per qualche ora la mia situazione.
A tale proposito colgo l’occasione per esprimere la mia gratitudine a tutte quelle persone sempre disponibili e pazienti, pronte ad aiutarmi sia materialmente che moralmente spronandomi a non mollare mai.

Io ce la metto tutta e spero di continuare ancora per tanti anni e, poiché l’ironia fa parte della mia natura, faccio tesoro di quello che spesso mi dice il maestro Costante: “Vai piano…..mi raccomando non correre!” (non riferito al tempo musicale) e piano... piano... vado avanti.
Un abbraccio

Rosangela Pozzi
agosto 2005


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Enrichetta, detta "Enri"

 

Come Sonia, faccio parte della Corale da quando è nata.



Quando Mario (il nostro Direttore Artistico) mi chiese di entrare, nell'ormai lontano 1986, non risposi subito di sì: avevo due bambini piccoli da accudire e l'impegno mi sembrava notevole. Viste le sue insistenze, però, mi decisi a provare e da allora non ho più lasciato questo gruppo.

Ora sono felicissima di farne parte, perchè ho trovato tanti amici che mi hanno sostenuto nei momenti difficili della vita.

Dopo tanti anni, l'unica cosa che mi preoccupa e che ogni tanto chiedo a Costante, il nostro maestro, è sapere fino a che età potrò cantare nel Coro, ma credo e spero che il momento di "andare in pensione" sia ancora lontano!

Le mie colleghe coriste mi definiscono la "sindacalista del Coro", perchè mi piace discutere e cercare di risolvere i problemi che inevitabilmente nascono in un gruppo così numeroso come il nostro.

Inoltre, poichè sono una persona molto socievole, quando arriva una nuova corista cerco di metterla subito a suo agio: so che non è facile inserirsi in un gruppo già costituito e che sta percorrendo un cammino ben stabilito, perciò mi presento subito e cerco di starle vicino e di aiutarla.

Uno dei ricordi più belli è sicuramente il giorno del matrimonio di mia figlia, il 21 maggio 2005.
Naturalmente ero molto emozionata, ma quando sono entrata in Chiesa e ho ho visto il gruppo dei miei amici coristi schierati sull'altare e pronti a cantare, mi sono sentita a casa mia e mi sono tranquillizzata.

Grazie a tutti, quindi! Sono sicura che insieme vivremo ancora tante belle esperienze!

Enrichetta Zacchi
agosto 2005


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La soprano Sonia Zullato

 

Penso di essere una delle più "vecchie" coriste di questo coro, perchè canto dal 1986.

 

Mi è sempre piaciuto cantare: da piccola volevo andare alla Scala, ma i miei genitori mi hanno sempre risposto che potevo sì andare alla Scala... a pulirla, però...

Comunque, nonostante gli anni passino, la mia grande passione per il canto non si è ancora spenta e devo dire che questo coro mi ha dato tantissime soddisfazioni e ho avuto modo di conoscere tante persone, con alcune delle quali ho instaurato un rapporto di amicizia.

Certo, anch'io ho avuto momenti tristi (chi non ne ha?), ma sapere che c'era il "MIO" coro mi ha aiutato molto.

GRAZIE...
DI CUORE

Sonia Zullato
giugno 2005


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Emanuela Bramati


Faccio parte della Corale dal 1996.
Ci ho pensato a lungo prima di decidermi ad entrare, temevo di non riuscire a mantenere fede all'impegno.
Alla fine, dopo aver ascoltato l'esecuzione del Coro nella S. Messa di Natale del 1995, ha prevalso la passione per il canto, che ho da sempre, e ho deciso per il sì.

Oggi posso affermare con assoluta convinzione di essere contenta della decisione presa.
La Corale ha significato tanto nel corso di tutti questi anni e farne parte mi ha aiutato anche a superare i momenti difficili della vita che, purtroppo, tutti noi abbiamo.
Grazie alla Corale ho imparato ad apprezzare una musica che prima seguivo solo da lontano e non pensavo potesse dare emozioni così forti.

Già, le emozioni...

Le emozioni contano tantissimo nella mia vita, sono quelle che incidono il mio cuore ed io le custodisco come un tesoro prezioso, al quale attingo nei momenti meno sereni.
Tante sono le emozioni che provo quando canto nel Coro, tante e intense, poichè mi sento parte di un gruppo nel quale tutti concorrono a trasmettere qualcosa di sè: l'emozione di ciascuno si unisce a quella degli altri e diventa un'unica, grande emozione che entra nei nostri cuori e in quelli di chi ci ascolta.

Sicuramente l'evento che ha lasciato maggiormente il segno dentro di me è stato il Concerto in Sala Nervi alla presenza del Santo Padre Giovanni Paolo II, il 22 novembre 2003.

La Resurrezione - Pericle Fazzini - Sala Nervi

La Resurrezione - Pericle Fazzini (Sala Nervi, 1975)

Ho ancora impresse nella mente le immagini di quella serata: l'ingresso nella sala; la scultura bronzea del Cristo Risorto che sino a quel momento avevo visto solo in televisione... ora era alle mie spalle ed era così imponente da incutere quasi timore; l'attesa carica di emozione e quasi di incredulità; il suono solenne dell'organo che ha annunciato l'ingresso del Santo Padre, lo scrosciare degli applausi e la commozione che, in quel preciso istante, ha preso tutti noi... e poi, finalmente il Maestro Pelucchi ha dato il via al concerto e la musica familiare mi ha un po' rassicurata.
Ogni tanto "sbirciavo" con la coda dell'occhio il Santo Padre, che sfogliava con attenzione la brochure di presentazione del Concerto.
Ogni tanto guardavo anche il nostro Maestro, Costante Ronchi, seduto alla sua postazione e il suo "essere con noi" mi tranquillizzava.
Durante l'esecuzione ho sentito ancora più forte il senso di appartenenza a questa Corale. Tutti eravamo impegnati a dare il massimo di noi stessi, impegnati a vivere dentro di noi quelle emozioni che avevano cercato di trasmetterci i nostri Maestri e che ora noi cercavamo di trasmettere a chi ci ascoltava.
Non dimenticherò mai questa esperienza, resterà un ricordo indelebile nel mio cuore e nella mia mente e mi considero fortunata per averla vissuta.

Sono orgogliosa di far parte della nostra Corale e le tante gratificazioni mi ripagano di tutti i sacrifici fatti.
Ringrazio Mario e Costante... in ordine di età : senza di loro tutto ciò non sarebbe possibile.

Emanuela Bramati
maggio 2005

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